mercoledì 6 agosto 2014

Dietro quella porta rossa...



Quella porta, dipinta di vernice rossa, ha rappresentato per tanti anni la realizzazione di un sogno.
Dietro quella porta, la casa di Annie, c'era Eddie. Mi ricordo di essere stata così timorosa, quando proprio lì, cinque anni fa, cercavo di trovare il coraggio di premere il pulsante del campanello, mentre scorgevo dalla finestra il mio mito, il grande Eddie Spence, all'interno.
Per due anni sono venuta qui, davanti a questa porta. Per tanto tempo ho sognato di ritornanrci. Poi, qualche anno fa Annie, per motivi logistici, decise di cambiare sede e per altri due anni i corsi con Eddie si svolsero in un padiglione all'interno di un parco, non troppo lontano da quella porta rossa.
Quest'anno però torno alle origini. Dietro quella porta rossa ci sarà un altro sogno. Ci sarà il mio Eddie e un grande progetto, una grande sfida.
Come sempre non so esattamente cosa faremo. E' sempre una sorpresa con Eddie. Ma poiché lui è un grande Maestro non mi preoccupa sapere i dettagli: sono certa che mi stupirà come sempre. 

Quest'anno saremo un piccolo team di persone: Eddie e Tracy, Annie, Tony ed io.
L'idea è quella di realizzare in 4 giorni un flange cake: una torta con pannelli obliqui alla base e sul top ma i disegni li porterà Eddie quando arriverà.

Tony ed io arriviamo due giorni prima: lui da New York e io dall'Italia. Aiutiamo nella preparazione del corso, setacciamo montagne di zucchero al velo, prepariamo chili di ghiaccia poi  aiutiamo Annie a realizzare delle rose, sempre in ghiaccia, per una wedding cake che deve preparare...

Ed ecco che di pomeriggio squilla il campanello di casa, e quando apro la porta c'è Eddie che mi sorride ed è pronto ad abbracciarmi. Dietro di lui Tracy, la sua amatissima compagna, un'anima pura, dotata di una sensibilità rara. 

Anche Eddie appena arrivato si interessa a quello che stiamo facendo. Controlla che tutto sia a posto per il giorno successivo, quando cominceremo a lavorare al nostro progetto, e ci dà qualche indicazione.

Il tempo passa in fretta come sempre e il giorno dopo siamo tutti pronti.

Eddie ci consegna i disegni... io non riesco a visualizzare nella mia mente la torta finita... ma comincio subito a ritagliare e attaccare sulle tavole di legno i pezzi che dovremo realizzare a run-out. La torta sarà un parallelepipedo a base quadrata, con tre pannelli per lato più i pannelli obliqui...  quindi dovranno essere 36 pezzi che compongono la torta, più altri in più per precauzione ... "just in case..." :)
Decidiamo tutti insieme che questa volta lavoreremo con beccucci n.0 e n.00 e anche questo è un ulteriore difficoltà... ma tutti insieme vogliamo "osare"... del resto con Eddie che ci giuda siamo certi che non avremo difficoltà.

E si comincia...

A fine giornata Eddie è soddisfatto, contento del lavoro eseguito e pronto per ricominciare.
I pezzi sono tantissimi, i primi due giorni li passiamo tra run-out, filigrane realizzate con il beccuccio n. 00 e 0 e puntini...
"Dotty (così mi ha ribattezzato Annie) makes dotties!" è il tormentone che mi perseguita in quelle giornate :)

La torta che stiamo preparando su base di polistirolo è un progetto di Eddie. Ci racconta che la disegnò 45 anni fa per una competizione. Siamo così onorati e felici di poterla rifare e vederla rinascere!
Realizzare le filigrane  floreali con il beccuccio n.0 non è per niente facile ma ci riusciamo anche se non sono proprio perfette...
Poi, quando tutto è pronto, il quarto giorno cominciamo a montare la torta.


Eddie comincia ad attaccare tutti i pannelli insieme, pronti per essere posizionati sulla torta. Comincia dal top e attacca insieme i tre collars. Subito dopo attacca le parti interne che sorreggeranno i pannelli obliqui e quindi attacca questi ultimi.

Posizioniamo e attacchiamo i dummies sul vassoio, Tutto è ricoperto rigorosamente di ghiaccia.


Quando tutto è pronto ecco che Eddie comincia ad attaccare i pannelli laterali sulle pareti della torta.
E piano piano si compie la magia: tutto il nostro lavoro comincia a prendere forma... man mano che il lavoro cresce e rinasce sotto i nostri occhi anche noi, le persone che ci hanno lavorato per 3 giorni, rimaniamo senza fiato...




Purtroppo non ho foto bellissime. Avevo solo il cellulare con me... quando Annie mi manderà le foto della torta ne pubblicherò di migliori... per ora ho solo queste...


Cominciamo a rifinire la torta: running beads tutt'attorno, a turno ci scambiamo per cercare di finirla.

Eddie sembra ansioso di vederla completata e corre... va veloce...

Siamo incappati in incidenti di percorso. Più di una volta abbiamo rischiato l'infarto tutti quanti: un attrezzino caduto provoca la distruzione di tre pannelli già montati (per fortuna avevamo quelli di scorta e il danno è stato presto rimediato), puntini che si staccano... e doverli rifare quando la torta è già montata col rischio di distruggere tutto è uno stress che non auguro a nessuno.
Ci sono stati momenti dove siamo scappati via tutti dalla stanza dove Eddie stava assemblando la torta perché la tensione era altissima. Alle volte Eddie, in alcuni passaggi particolarmente delicati, preferiva lavorare senza noi intorno... 

Attaccati tutti i pannelli e il top, lo aiuto a completare le rifiniture. Le sue mani hanno i crampi, quindi tutti ci adoperiamo per aiutarlo.

Per ultimi attacchiamo il fiore centrale e i piccoli panneli che rifiniscono il top torta. 
Mentre attacchiamo il fiore si stacca un petalo... tutti rimaniamo con il fiato sospeso fino a che non siamo certi che sia posizionato in modo sicuro. 

La lasciamo asciugare un po' sotto le lampade prima di realizzare le ultime rifiniture. 

Ed eccola. E' terminata.



 Annie attacca i nastri che ricopriranno il bordo del vassoio.

Noi cerchiamo di fotografare il più possibile. Siamo rimasti tutti incantati davanti alla torta finita. E' davvero spettacolare. 
I progetti di Eddie sono sempre meravigliosi ma questo...beh... questo di più.

Eddie e Tracy a fine giornata ci salutano. Sventoliamo le braccia mentre se ne vanno in macchina. Io e Tony salutiamo Annie che ci ha ospitato e ci avviamo verso il Talbott Inn. Seduti a uno dei tavoli sorseggiamo un cocktail chiacchieriamo, ripercorrendo i giorni trascorsi insieme, stanchi ma soddisfatti.
Questa notte, l'ultima per me, la trascorrerò in questo albergo che nel frattempo ha cambiato gestione. 
Molte cose sono cambiate... saluto Eynsham, questo grazioso villaggio vicino a Oxford che mi ha ospiatata ancora questa volta con le sue casine di pietre, i fiori sul ciglio delle strade, i giardini sempre curatissimi e le case con i tetti fatti di legno.



Seduta alla fermata del bus che mi porterà a Oxford con la mia valigia al fianco ritorno con la mente a quella porta rossa. Mi sono voltata un'ultima volta prima di andarmene... e con un sorriso che ho visto solo io, ho salutato...