Questa volta non ho nuove immagini da mostrare, non ho
lavori da raccontare.
Quando l’amarezza prende il sopravvento mi ritrovo
qui, sola con me stessa… con mille pensieri che vagano per la testa.
Disperatamente cerco di mettere ordine, cerco di dare
loro un filo logico, cerco di dimenticare… o semplicemente di trovare quel po’
di serenità che mi spinge ad andare avanti ancora un po’, un passo dopo
l’altro, in questa avventura.
All’inizio di questo mio percorso ero piena di
entusiasmo, piena di convinzioni ingenue, forte della passione che sentivo e
che mi ha spinta a percorrere una strada contro il parere contrario di tutti.
Ho accarezzato, coltivato i miei sogni, li ho
trasformati in realtà e sono stata felice di avere avuto questa fortuna.
Non ho mai pensato di seguire questa strada per
averne, un giorno, un tornaconto.
Ma la vita spesse volte ci spinge verso percorsi
che nemmeno ci aspettiamo. Così, pochi mesi
dopo il primo corso con Eddie, mi venne proposto di tenere dei corsi… e la mia
vita si è trasformata.
Insegnare mi piace moltissimo… ma è un “di più”. La
cosa veramente importante per me, è seguire quell’ideale che è ancora nella mia
testa: imparare e migliorare sempre di più.
Mentre percorrevo questa strada ho cercato di
condividere il più possibile, quando scoprivo un libro utile ne ho parlato. Ho
cercato di dare anche ad altri, appassionati come me, gli strumenti che con
fatica e dispendio di tempo, trovavo.
Mi è capitato, a volte, di avere quelle che io chiamo
ironicamente “idee meravigliose”, illuminazioni preziose che, capisco solo ora, hanno aiutato solo altri. A me hanno dato ulteriori delusioni.
Come quella di chiedere la traduzione in italiano del libro di
Eddie Spence.
Chi mi segue forse ricorderà che proprio da
quell’idea nacquero le traduzioni per Squires Kitchen. Ho accettato di fare
quelle traduzioni perché non esisteva, e tuttora non esiste, nessuna
letteratura. Anzi, no: ora esistono quelle traduzioni, per quel poco che
valgono.
In molti avranno pensato che fossi stata pagata o
che in qualche modo avessi avuto un ritorno di qualche altro genere.
No.
Nessun ritorno. Di nessun genere.
Solo la soddisfazione di averlo fatto e quei numeri
sul blog che mi segnalavano quante volte fossero state scaricate quelle
traduzioni.
Le mie soddisfazioni sono state del tutto
personali: ho ricevuto il ringraziamento di Eddie, e questo è stato già
moltissimo, ma in pochi, pochissimi, nonostante quei numeri che vedevo, si sono
soffermati anche solo a lasciarmi un semplice “grazie”.
Quella che era nata come “un’idea meravigliosa” è
rimasta sepolta in un cassetto: la traduzione in italiano del libro di Eddie
nemmeno oggi, a distanza di oltre un anno, ha avuto un seguito.
Ho perseguito altri ideali… mi sono fidata e
affidata a persone a cui ho offerto il mio lavoro, sempre fiduciosa.
Troppo.
Sempre in cambio di niente.
Stringevo nella mano quelle che credevo fossero
pietre preziose. Ora di tempo ne è trascorso… apro le dita di quella mano e
scopro che nel palmo altro non è rimasto che un mucchietto di cenere…
Insieme a questo, nel corso del tempo, ho vissuto
la delusione di vedere quotidianamente che anche in questo mondo la cosa più
importante è sapersi vendere.
E ora è arrivato il momento di tirare le somme.
Da diverso tempo lo dico… ma ultimamente, sempre di
più, sto maturando una decisione.
Alcune porte che credevo aperte si stanno forse
chiudendo. Altre forse si apriranno.
E’ un momento di svolta: di
confusione e riflessione.
Perché forse, in questo turbinio di emozioni,
ultimamente troppo spesso negative, mi sono persa.
E ho bisogno di ritrovarmi.