domenica 30 dicembre 2012

Un anno di me... :)




 
 
 
 
Felice 2013 a tutti...!!
 


lunedì 24 dicembre 2012

Natale 2012- Tributo a Eddie Spence e bridgless extension work








Quest'anno ho esagerato... :)
 
In un certo senso ho compensato tutti i natali passati, quando presa da mille altri impegni per questa festa, LA FESTA, ho sempre fatto molto poco, giusto qualche biscotto o forse anche nulla.
 
Ma quest'anno no.
Già da tempo desideravo provare a preparare una fruit cake. In occasione dei miei viaggi in UK avevo acquistato la frutta secca occorrente che era rimasta per diverso tempo nella dispensa. A novembre, un po' in ritardo rispetto ai "tempi canonici inglesi" ho pulito, sminuzzato e messo a bagno nel liquore la frutta che avevo.
L'ho lasciata così per circa due settimane e, all'inizio di questo mese, ho preparato due fruit cakes secondo la ricetta di Eddie Spence.
Per la verità ho apportato qualche piccola modifica, ma solo perché volevo sfruttare quello che avevo a disposizione.
Le torte quindi erano due: una 17,5 cm (7") e una 20 cm (8"). Le ho cotte per ore.
Profumo di spezie in tutta la casa.
Una meraviglia.
 
Poi, periodicamente, le ho bagnate ancora con del rum, proprio secondo tradizione.
 
E nel frattempo ho cominciato a preparare le decorazioni.
 
Sapevo già cosa volevo realizzare per una delle due torte: il gazebo del mio grande Maestro Eddie Spence MBE.
 
Fin dalla prima volta che lo vidi sul suo libro, due anni orsono, i miei occhi avevano accarezzato quell'immagine. Avevano indugiato sui particolari. Avevo letto avidamente le istruzioni per realizzarlo...  consapevole però che non era cosa alla mia portata.
 
Ma quest'anno... beh... in un certo senso mi sono sentita... -come dire?- "pronta". 
 
Avevo preparato le fotocopie: tanti pezzi... ma tanti anche perché volevo che tutto fosse perfetto, volevo correre meno rischi possibile, quindi dovevo realizzarne parecchi in più del necessario per cautelarmi da inevitabili imprevisti e rotture.
 
Così, il mattino presto mi alzavo e cominciavo a lavorare. Piano piano ho cominciato a costruire "il castello di sabbia dei miei sogni"... ma non avevo sabbia  e acqua di mare tra le mani. La mia "sabbia" è stata zucchero a velo mischiato con albume.
 
I pezzi hanno preso forma. Ho realizzato gli esagoni a run-out, i pannelli laterali, i vari pezzi che componevano il tetto e, infine, le porte.
Poi le filigrane.
Eddie, nel suo libro, spiega come realizzare il gazebo utilizzando una retina di supporto per le filigrane, appunto. Questo dà maggiore resistenza alla decorazione.
Ma io non volevo utilizzare la retina. Ho quindi modificato leggermente il disegno del libro aggiungendo qualche elemento in più, in modo da dare supporto a tutta la struttura.
 
Poi, quando tutto si è asciugato, ho cominciato ad assemblare il tetto. Con mia grande sorpresa  non ho avuto la minima difficoltà nell'assemblaggio e distacco.
Le difficoltà sono subentrate quando ho cominciato ad montare i pannelli laterali: subito le filigrane di tre pezzi si sono rotte... e l'adrenalina nel mio sangue ha cominciato a scorrere...
Per fortuna avevo realizzato dei pezzi in più... e, alla fine, di tutti quelli che avevo preparato me ne è avanzato uno solo...
 
Non so quante volte ho rischiato l'infarto. E' stato un lavoro che mi ha impegnata moltissimo tempo, energie... ma soprattutto ha messo a dura prova i miei nervi.
Sono una persona molto emotiva, quindi, consapevole che un gesto sbagliato avrebbe compromesso tutte le ore di lavoro,  avevo le mani che tremavano pericolosamente.
 
Ma la voglia di vederlo finito mi ha sostenuta.
 
Mentre i pezzi asciugavano ho preparato la decorazione centrale del gazebo: il piedistallo  in florist paste e le piccole stelle di Natale bianche in ghiaccia reale. Quando tutto si è asciugato per bene ho assemblato.
 
Un mattino, all'alba, il mio piccolo castello di filigrana è nato. Era finito.
 
Ho provato una soddisfazione incredibile. Soprattutto perché non pensavo ci sarei riuscita... Ma il mio gazebo era proprio lì, davanti a me... pronto per essere posizionato su una delle due torte che avrei ricoperto di ghiaccia reale.
 
 
 
 
Nel frattempo avevo un'altra torta da ricoprire e decorare. 
 
Dopo averla rivestita di marzapane e pasta di zucchero ho cominciato a realizzare la decorazione che, sapevo, mi avrebbe impegnata molto: bridgless extension work. Questo tipo di decorazione non ha il ponte di ghiaccia  - linea su linea - di supporto.
Avevo fretta... tanti impegni e tanto lavoro ancora da fare, quindi, per "sbrigarmi" questa volta ho optato per il beccuccio n. 0 anzichè lo 00 che uso abitualmente quando realizzo questo tipo di decorazione.
Ho puntato una quantità incredibile di spilli sterilizzati e ho cominciato con il filo di ghiaccia che avrebbe poi di supportato le linee verticali. E poi ho cominciato a realizzare gli extension.
Un paio di volte il filo su cui poggiavo le linee verticali mi si è spezzato... ma sono riuscita a ripararlo senza grossi problemi.
Poi ho preparato tanti fiocchi di neve che avrei posizionato sopra gli extension,  ho decorato il topper della torta... e ho cominciato a rifinire la decorazione secondo l'idea che avevo in mente.
Anche in questo caso ho dovuto ingegnarmi per capire come sollevare i fiocchi e posizionarli: alla fine ho usato il beccuccio con la ghiaccia :)
 
Quindi la torta era finita... Avrei voluto fare di più... ma il Natale era ormai alle porte e una volta terminata la decorazione del vassoio e aver illuminato con della polvere edibile brillante i fiocchetti di neve sulla torta e sul topper ho deciso che poteva bastare.
 
 




Era il momento di decidere come avrei decorato la torta su cui avrei posizionato il gazebo...
 
L'avevo già ricoperta di ghiaccia: un lavoro che mi ha impiegato 5 giorni più il tempo per far asciugare il marzapane.
Per quest'operazione, tutt'altro che semplice, di fondamentale aiuto mi è stata la mia cara amica inglese Maureen.
L'ho "tempestata" di email con foto allegate dei vari strati di copertura. Mi ha sempre risposto, prodiga di consigli e mi ha sempre sostenuta anche nei momenti di sconforto. Thanks Maureen!!
 
Al termine delle 4 coperture di ghiaccia la torta non era perfetta... giuro che quest'anno l'esercizio su questa tecnica sarà una mia priorità: l'anno prossimo voglio che la copertura in ghiaccia sia impeccabile.
 
... Qualche anno fa avevo un'idea: dedicare una torta al mio Maestro: Eddie Spence.
 
Chiacchierando con la mia "g", lei me lo ha ricordato... e, in effetti, mi sarebbe proprio piaciuto rendergli un tributo.
Subito nella mente mi è apparsa l'immagine della magnifica torta con il gazebo che avevo vista in occasione della Squires Exhibition 2011. E in quel preciso momento ho deciso la decorazione.
 
In effetti è poi la stessa che realizzai in occasione della Comunione/Cresima di mio figlio Matteo... ma ora ho un po' d'esperienza in più... :) Dovevo solo caratterizzarla un po'... rendendola più natalizia.
 
Quindi ho realizzato tanti fiocchi di neve, di dimensioni e forme diverse. Al momento di posizionarli avrei deciso quali e quanti scegliere.
 
Dopo aver preso tutti i punti di riferimento in modo che la decorazione fosse più precisa possibile, ho cominciato a lavorare: continuous scrolls sul bordo superiore, pull-ups su quello inferiore.
 
Poi ho posizionato i fiocchi, ho realizzato la decorazione del vassoio... e, infine, quando tutto si è asciugato, l'ultima cosa: ho posizionato il gazebo.
Un'operazione, questa, che mi ha fatto tremare ancora una volta: per cautelarmi maggiormante l'avevo attaccato su un  esagono di florist paste, in modo che fosse più facilmente trasportabile... però... beh... l'adrenalina nel mio sangue scorreva lo stesso in quantità elevate...
 
Ho guardato la torta: sì, ero proprio soddisfatta.
 
Ho terminato il mio piccolo - ma nemmeno poi tanto- castello.
 
Mi sono accovacciata vicino al termosifone, godendomi il tepore sulla schiena, con in mano una tazza di caffè: mi sono sentita pervasa da quello svuotamento che mi prende ogni qual volta finisco un lavoro.
Allo stesso tempo ho goduto della sensazione meravigliosa di aver terminato: di essere riuscita a terminare il progetto, esattamente come lo volevo.
 
Ho dato tutta me stessa... mi sono sentita distrutta... ma felice.
 
Lascio a voi giudicare il risultato. Per quel che mi riguarda, nonostante sia consapevole che nei miei lavori i difetti ci sono sempre, quasta volta -una volta tanto- mi sento soddisfatta del lavoro svolto.
 
Vi lascio qualche immagine del mio "castello": la torta con il mio gazebo di Natale.
 
 
 



 



E con questo ultimo post per l'anno 2012, vi lascio augurandovi un sereno Natale e un migliore 2013.
Ne abbiamo tutti bisogno...
 
A presto,

mercoledì 5 dicembre 2012

Dopo la pioggia... viene il sereno... :)



E arriva anche il Natale... :)

 
 
Alle spalle i momenti di sconforto -tutto passa- eccomi di nuovo qui... :)
 
Questo è un lavoro che ho preparato per un prossimo corso. Finalmente sono riuscita ad utilizzare questo cutter che avevo acquistato a maggio di quest'anno alla BSG Exhibition di Telford.
E' stato l'oggetto dei miei desideri per anni. L'ho cercato ed ero certa che lo avrei trovato e acquistato in quell'occasione, tant'è che appena entrata avevo dichiarato che sarebbe stata la prima cosa che avrei fatto.
 
La storia di questo cutter (tagliapasta, in italiano) così sagomato risale a qualche anno fa quando, sempre cercando di imparare da chi era molto più bravo di me, mi capitò di imbattermi in una torta decorata, realizzata da una signora inglese. Non solo avevo ammirato il lavoro ma rimasi subito colpita dalla forma del cutter che aveva utilizzato, appunto.
 
Succede che quando qualcosa mi colpisce, divento ancora più caparbia del solito: ogni tanto provavo a fare qualche ricerca in rete, senza successo.
 
Poi, proprio quest'anno mi capitò di vedere una foto... e capii immediatamente che avevo trovato quello che cercavo da così tanto tempo...  E realizzai, immediatamente dopo, che avrei potuto acquistarlo già in occasione della mia visita alla Squires Exhibition di marzo 2011: ci ero passata vicino senza nemmeno vederlo :)
 
Purtroppo però sono molto lenta nella progettazione e nello studio delle idee... infatti, poiché ho il vizio di rendere partecipi tutti delle mie scoperte, lo stesso cutter era stato acquistato anche da chi era con me... e utilizzato prima di me :))) 
Il mio invece, insieme ad altre cosette, era rimasto dentro un cassetto. Ogni tanto lo tiravo fuori e lo guardavo... cercando di farmi venire un'idea per utilizzarlo. E l'occasione giusta non arrivava mai.
 
Poi, dovendo studiare questo progetto, ho pensato che potessi adattare l'idea.
Così è nata questa placca Natalizia. In realtà pensavo a una torta...
 
Proviamo ad immaginarla: il top centrale realizzato con questo famoso cutter e l'angioletto a pressure piping. Il tutto contornato da un overpiping in ghiaccia reale, magari linea su linea, utilizzando beccucci n. 2, e 1.
E sulle pareti della torta la decorazione a brush embroidery: agrifoglio, vischio e rose di Natale tutte bianche, appunto... magari, se proprio proprio si vuole, con qualche accento dorato... che ne dite?
 
Io ce la vedo proprio una torta fatta così... :)))
 
Vi lascio ai preparativi che precedono le festività natalizie...
 
Per quel che mi riguarda devo cuocere una fruit cake (ebbene sì, anche io quest'anno ho ceduto alla tentazione), ricetta rigorosamente di Eddie, mi sembra ovvio :))...ma soprattutto  domani mi dedicherò al compleanno di mio figlio Lorenzo: 10 anni (è arrivato al primo compleanno con due cifre!!) che ha una sola richiesta.
Ed è stato molto chiaro:
 
"Mamma, voglio una torta al cioccolato... NON DECORATA!!!"
 
Questo perché conoscendo i miei tempi biblici di progettazione rischiava di non vederla fino all'estate prossima, almeno :)
 
Per concludere vorrei rivolgere un pensiero a tutti voi che mi avete scritto qui sul blog, ma anche privatamente, e sostenuta in un periodo un po' particolare della mia avventura.
Grazie di cuore.
 
A presto,
 

martedì 6 novembre 2012

Game Over

 
 


Non sempre i sogni diventano realtà: a volte incontrano molti ostacoli... e il cuore da solo non basta...
A volte questi sogni sembrano diventare progetti che possono avverarsi...  poi, invece, riacquistano la loro natura di sogni...
Così si conclude il progetto dell'Accademia.
Lunedì 12 novembre p.v. terrò l'ultimo corso: la scuola è nata con me....
E si concluderà con me.

E' giusto così... è un cerchio che si chiude.
Ringrazio le mie amiche, prima che insegnanti da me scelte per la scuola che, con me, ci avevano creduto e mi avevano dato la loro fiducia...

A breve il sito verrà chiuso e tutto entrerà a far parte dei ricordi...

Game over.

domenica 21 ottobre 2012

Pensieri in libertà...

 
 
 
 

Questa volta non ho  nuove immagini da mostrare, non ho lavori da raccontare.

Quando l’amarezza prende il sopravvento mi ritrovo qui, sola con me stessa… con mille pensieri che vagano per la testa.

Disperatamente cerco di mettere ordine, cerco di dare loro un filo logico, cerco di dimenticare… o semplicemente di trovare quel po’ di serenità che mi spinge ad andare avanti ancora un po’, un passo dopo l’altro, in questa avventura.

All’inizio di questo mio percorso ero piena di entusiasmo, piena di convinzioni ingenue, forte della passione che sentivo e che mi ha spinta a percorrere una strada contro il parere contrario di tutti.
 
Ho accarezzato, coltivato i miei sogni, li ho trasformati in realtà e sono stata felice di avere avuto questa fortuna.
Non ho mai pensato di seguire questa strada per averne, un giorno, un tornaconto.

Ma la vita spesse volte ci spinge verso percorsi che nemmeno ci aspettiamo.  Così, pochi mesi dopo il primo corso con Eddie, mi venne proposto di tenere dei corsi… e la mia vita si è trasformata.

Insegnare mi piace moltissimo… ma è un “di più”. La cosa veramente importante per me, è seguire quell’ideale che è ancora nella mia testa: imparare e migliorare sempre di più.

Mentre percorrevo questa strada ho cercato di condividere il più possibile, quando scoprivo un libro utile ne ho parlato. Ho cercato di dare anche ad altri, appassionati come me, gli strumenti che con fatica e dispendio di tempo, trovavo.

Mi è capitato, a volte, di avere quelle che io chiamo ironicamente “idee meravigliose”, illuminazioni preziose che, capisco solo ora, hanno aiutato solo altri. A me hanno dato ulteriori delusioni.

Come quella di chiedere la traduzione in italiano del libro di Eddie Spence.

Chi mi segue forse ricorderà che proprio da quell’idea nacquero le traduzioni per Squires Kitchen. Ho accettato di fare quelle traduzioni perché non esisteva, e tuttora non esiste, nessuna letteratura. Anzi, no: ora esistono quelle traduzioni, per quel poco che valgono.

In molti avranno pensato che fossi stata pagata o che in qualche modo avessi avuto un ritorno di qualche altro genere.
No.
Nessun ritorno. Di nessun genere.
Solo la soddisfazione di averlo fatto e quei numeri sul blog che mi segnalavano quante volte fossero state scaricate quelle traduzioni.

Le mie soddisfazioni sono state del tutto personali: ho ricevuto il ringraziamento di Eddie, e questo è stato già moltissimo, ma in pochi, pochissimi, nonostante quei numeri che vedevo, si sono soffermati anche solo a lasciarmi un semplice “grazie”.

Quella che era nata come “un’idea meravigliosa” è rimasta sepolta in un cassetto: la traduzione in italiano del libro di Eddie nemmeno oggi, a distanza di oltre un anno, ha avuto un seguito.

Ho perseguito altri ideali… mi sono fidata e affidata a persone a cui ho offerto il mio lavoro, sempre fiduciosa.
Troppo.
Sempre in cambio di niente.
 
Stringevo nella mano quelle che credevo fossero pietre preziose. Ora di tempo ne è trascorso… apro le dita di quella mano e scopro che nel palmo altro non è rimasto che un mucchietto di cenere…
Insieme a questo, nel corso del tempo, ho vissuto la delusione di vedere quotidianamente che anche in questo mondo la cosa più importante è sapersi vendere.

E ora è arrivato il momento di tirare le somme.

Da diverso tempo lo dico… ma ultimamente, sempre di più, sto maturando una decisione.

Alcune porte che credevo aperte si stanno forse chiudendo. Altre forse si apriranno.

E’ un momento di svolta: di confusione e riflessione.

Perché forse, in questo turbinio di emozioni, ultimamente troppo spesso negative, mi sono persa.

E ho bisogno di ritrovarmi.



mercoledì 26 settembre 2012

Letizia, io... e il progetto dell'Accademia...



Per ripercorrere la mia storia con Letizia devo partire da molto lontano: ero ancora una principiante assoluta quando, circa quattro anni fa, mi trovavo solo all’inizio di quella che è cominciata come una passione per le torte decorate con pupazzetti, fiorellini e pasta di zucchero. 
Ricordo che passavo il mio tempo libero a leggere lei, a guardare i suoi lavori, a cercare indicazioni per produrre in casa la pasta di zucchero e Letizia mi guidava con i suoi esperimenti. Appena trovavo il suo nome nei vari forum in cui scriveva, leggevo avidamente tutta la discussione…
Letizia era già bravissima, ma se riguardo le sue foto di allora, mi rendo conto che il suo stile, la sua manualità, la sua bravura sono aumentate in questi anni a livello esponenziale.
 


Per anni non ho mai osato lasciarle un commento. Mi rapportavo con difficoltà con quelli che erano i miei “miti”. Mi limitavo a seguirla e ammirarla in silenzio.
Un giorno, facendomi violenza, le lasciai un commento su una foto. La piattaforma era Flickr, e Letizia era un mio contatto. Con mia grande sorpresa Letizia non solo mi rispose ma mi inviò un messaggio privato.
Ricordo ancora la mia emozione quando mi disse che mi conosceva: Beatrice (la grande Beatrice Petroni) le aveva parlato di me e lei conosceva i miei lavori.
Beatrice, per me e Letizia rappresenta le origini… ma questa è un’altra storia che spero di raccontare presto…
 
Da quel primo messaggio non ci siamo più lasciate.
Letizia ha continuato a specializzarsi sempre di più nel modelling dei personaggi dei cartoon, nella realizzazione dei fiori di zucchero così come nelle torte scolpite (le wonky cakes). Ha inoltre una vera e propria “ossessione” per gli accostamenti di colore. E’ una perfezionista: cerca sempre l’armonia… e ci riesce perfettamente.
Parlando di torte decorate spesso ci siamo trovate a sottolineare l’importanza di una copertura perfetta: entrambe concordavamo sul fatto che questo era un aspetto, purtroppo, troppo spesso trascurato. Letizia nel tempo ha sviluppato una sua tecnica di copertura delle torte: ora realizza le coperture alla perfezione mentre io… ancora ci combatto.



Negli anni abbiamo spesso accarezzato l’idea di poterci incontrare e magari avere l’occasione di lavorare insieme. Nel nostro sogno, ovviamente, era sempre coinvolta Beatrice. Abbiamo continuato a crederci seppur consapevoli delle difficoltà: Letizia vive a Catania, Beatrice a Cagliari, io a Pavia…
Ma quando mai sarebbe potuto accadere?
Invece è successo. L’occasione ci è stata offerta in occasione del CDIF edizione 2011. Letizia, parlando con le ragazze Silovoglio, aveva proposto un workshop a 6 mani e la sua proposta è stata accolta. L’anno scorso ci siamo incontrate tutte e tre.
Ricordo ancora quando, appena arrivata a Milano nella sala del Westin Palace dove stavo per incontrare le ospiti straniere del festival, mi sì è avvicinata quella che a me è sembrata una ragazzina: piccola, bruna, minuta, mi abbracciava forte con gli occhi luccicanti. E’ stato così bello trovarci e riconoscerci subito…
E il feeling tra noi continua ancora.
Ho ammirato da vicino il lavoro di Letizia: conservo ancora la deliziosa topolina che ha realizzato per impreziosire la torta fatta anche quest’anno, insieme, al festival.
Letizia… con la pulizia delle sue torte, l’armonia dei colori, la cura per i dettagli…
Come non chiederle di insegnare per la scuola che sto organizzando?
Le ho parlato, le ho raccontato le mie idee e, come sempre, anche lei si è entusiasmata con me. Ha accettato subito di far parte delle insegnanti della scuola e così… eccoci qui.
I corsi di Letizia per Loveday Academy sono programmati il prossimo ottobre: due giornate per imparare l'arte che lei trasmette con tutta la sua passione, con tutta la sua emozione.
Sì, perché sto parlando ancora di questo: di emozioni.
E Letizia riuscirà ad emozionare, io già lo so.
 
Vi lascio il link dell'Accademia per prendere contatti se voleste seguire i suoi corsi:
 
 
 
 

domenica 23 settembre 2012

Le Tre Grazie - La torta finita...:)




 
Ricordate il topper delle Tre Grazie?
 
Avevo detto che la torta l'avrei fatta a settembre...
 
Bene... eccola qui :)
 
Non sempre riesco a mentenere quello che mi propongo... e infatti probabilmente non ci sarei riuscita se una serie di circostanze non fossero sopravvenute.
Galeotta è stata l'occasione di avere un'ospite a casa mia: Susanna, una gentile signora che dalla Spagna è venuta da me per imparare queste tecniche.
Così, insegnando a lei, ho realizzato i collar con l'idea che se il suo si fossse rotto per un qualsiasi motivo, ci sarebbe stato quello fatto da me di scorta.
 
Invece tutto è andato nel verso giusto... e io mi sono trovata con questo lavoro già fatto.
E allora... quale migliore occasione per riprendere in mano l'idea di realizzare la torta che mi ero ripromessa?
 
Detto... fatto!
 
Non ho dovuto far altro che ricoprire una dummy di polistirolo, realizzare le decorazioni di contorno sulle pareti e il topper, la decorazione del vassoio... et voilà: la base era pronta per accogliere il topper e i collars già realizzati.
 
Devo dire che, a differenza di molte altre volte, mi sono proprio goduta ogni momento. Ho cercato di sforzarmi di essere ancora più precisa, libera dallo stress che spesso mi accompagna quando non so come sarà il risultato finale di un progetto che ho in mente.
Ma in questo caso andavo tranquilla: il disegno del collar è del grande Maestro Eddie Spence... scusate se è poco... :)
 
Inoltre la torta di Susanna era già finita: naturalmente la sua aveva un topper diverso, pensato proprio per chi si avvicina per la prima volta alle tecniche di pressure piping figures.
 
E poiché non mi piace "clonare" totalmente un progetto, sulla mia ho voluto aggiungere un piccolo dettaglio che la ingraziosisse e impreziosisse ulteriormente: gli uccellini di contorno.
 
Nella mia mente ho immaginato che, in volo, fossero improvvisamente attratti dall'immagine centrale della torta e si posassero con leggerezza tra una lunetta e l'altra, quasi ad osservare da vicino le tre fanciulle.
 
Gli uccellini mi piacciono tanto... e piacciono tanto anche alla mia "g"... 
E poiché ho voluto dedicare a lei questa torta sapevo che sarebbe stato un dettaglio che avrebbe apprezzato molto...
Devo dire che, essendo la prima volta che provo a farli, non sono troppo contenta del risultato... ma ci proverò ancora, ovviamente :)
 
Vi lascio qualche foto...











 
 
E questa invece, è la torta di Susanna: con un elfo alato come topper.
 
 
 
A prestissimo, vi do appuntamento con un'altra storia: tra qualche giorno pubblicherò un altro post che parla di me... e di una mia carissima amica che sarà anche una delle insegnanti  che ho scelto per l' Accademia ;)
 
Un bacio a tutti e buona domenica...
 


giovedì 20 settembre 2012

Catia, io e il progetto della Loveday Academy... :)




Spesso accade, in questo mondo di zucchero, di arrivare a conoscere una persona attraverso le foto delle sue creazioni, prima di avere rapporti diretti con lei.
Così è capitato a me con Catia Cavani. Un giorno di circa due anni fa, sulla mia bacheca di facebook, mi capitò di vedere una torta che mi lasciò incantata. Principalmente quello che mi colpì fu la semplicità, la pulizia ma soprattutto l’originalità di quel lavoro.
Era una torta a due piani ricoperta di pasta di zucchero bianca: una bimba rappresentata di spalle intenta a guardare due grandi papaveri.
In primo piano il vestito rosso della bimba, il suo grande cappello giallo adorno di fiorellini e sulla sinistra una lumachina, poggiata delicatamente sul gambo di un bocciolo.
 


Marie Sol e i papaveri.
Immedesimarmi in quella bimba fu un attimo: io ero Marie Sol…  le braccia lungo i fianchi, guardavo quei grandi fiori dai delicatissimi petali rossi quasi li vedessi per la prima volta, stupita e meravigliata dalla loro bellezza.  Potevo sentire i pensieri di Marie Sol, provavo l’emozione di Marie Sol, potevo immaginare i suoi grandi occhi spalancati davanti alla Natura: così semplice ma così immensa…
Questo significa riuscire ad emozionare.
Mi accade così di rado ormai… ma quando succede, per me è un regalo. Catia, con la sua semplicità e con la cura di ogni particolare, ci riesce.
Il passo immediatamente successivo fu quello di lasciare un commento: cosa, questa, che  non faccio quasi più perché ho educato molto bene (forse troppo) il mio gusto e la maggior parte di quello che vedo sul web mi lascia spesso indifferente. Seguendo questo tipo di ragionamento del tutto personale, vorrei che la persona capisse che se ho lasciato un commento è perché il suo lavoro mi è piaciuto davvero tantissimo.

Quasi tutte le torta di Catia mi hanno strappato un commento. Guardo e ammiro.

Successivamente sono andata sul suo profilo: volevo conoscere un po’ di più di questa persona, pur consapevole che facebook non è certamente il luogo migliore per conoscere a fondo le persone. Ho così scoperto che parla diverse lingue: proprio recentemente, parlandole al telefono, le ho domandato se davvero conoscesse il Cinese Mandarino e la risposta è stata “ SI”!!! Le ho subito domandato di insegnarmi ad insultare in quella lingua… non vedo l’ora J
Ho potuto ammirare di persona alcuni dei suoi lavori al CDIF edizione 2011 l’anno scorso e l’impressione che avevo avuto guardandoli in foto è stata confermata.
Col tempo abbiamo cominciato ad avvicinarci, qualche timido scambio di email, qualche messaggio.
Poi è nato il progetto della Loveday Academy.
Con Stefania Poggi questo progetto si sta sviluppando e lei mi ha dato carta bianca nella scelta delle insegnanti.
Così, un giorno, ho contattato Catia. Le ho parlato della scuola, delle mie idee, dei miei progetti e le ho chiesto di insegnare per l’Accademia. Finalmente all’inizio della primavera scorsa ci siamo incontrate di persona qui, a casa mia. Ho ancora negli occhi il suo sorriso, la sua risata spontanea.
Con Catia abbiamo definito le date dei suoi corsi, i progetti che avrebbe preparato per l’Accademia.
 
Da allora è passato qualche mese, ma adesso quello che era inizialmente un sogno si è poi trasformato in progetto ed ora è una realtà.
Catia insegnerà per la Loveday Academy. I suoi corsi sono programmati già ad ottobre e novembre.
I suoi progetti sono deliziosi e sono certa che piaceranno tanto anche a voi.
Ma soprattutto sono certa che dall’apprendimento delle tecniche che lei stessa vi insegnerà, alcuni di voi saranno poi in grado di utilizzarle per creare qualcosa di unico, secondo il vostro stile.
 
E qualcuno di voi magari riuscirà anche ad emozionare.
Esattamente come ci riesce Catia.
 
Questo è il link dell'Accademia per prendere contatti qualora voleste seguire uno dei suoi corsi:
 
 

giovedì 19 luglio 2012

Le tre grazie - cake topper... :)



Come dicevo qualche tempo fa, i cammei sono sempre stati un mio pensiero fisso... fin da quando scoprii la decorazione delle torte. Poi, piano piano, scoprendo tutte le varie tecniche della ghiaccia reale avevo compreso che, non volendo utilizzare stampini, solo con la tecnica pressure piping sarei stata in grado di realizzare quello che avevo in mente.

Qualche prova l'avevo già realizzata qualche settimana fa, sui biscotti decorati con le damine. Quelli però erano busti di donna,ed essendo solo parte di una figura, un po' più semplici.

Negli anni passati mi ero salvata alcune immagini per avere sempre disponibile qualche idea. Col pensiero accarezzavo il sogno di riuscirci... un giorno...

Quel giorno è arrivato: ci ho provato. Ho realizzato diverse volte queste tre fanciulle. Ho provato tante volte a realizzarle tutte e tre assieme ma poi ho capito che per dare quell'effetto "tridimensionale" che volevo avrei dovuto farle staccate, una ad una.

E ci ho provato... e ci ho provato... e riprovato ancora, finché non ho pensato che il risultato fosse accettabile secondo i "miei canoni" ed essendo la critica più spietata  di me stessa, non mi ritengo completamente soddisfatta.

La parte più difficile da realizzare è sicuramente la figura centrale: il viso in posizione frontale è difficilissimo da rendere con la ghiaccia. Diciamo che non è proprio bellissimo, ma ho capito che sono sulla strada giusta anche se devo fare ancora tanto esercizio per migliorare.


Per ora ho realizzato solo il topper. La torta spero di farla a settembre.
Sto per partire per il mare e poi ad agosto per il mio ultimo viaggio in UK dove incontrerò ancora il mio Eddie: 5 giorni di corso con lui, un "Advanced Senjor Masterclass"...
Sono certa che imparerò tantissimo.

Perché quello che conta davvero, per me, è imparare sempre di più.
E questo nessuno mai me lo toglierà.

Buona estate a tutti.

venerdì 13 luglio 2012

Lace Butterfly di Pervin Sutherland-Traduzioni per Squires Kitchen

Royal Icing Projects



Siamo così giunti all'ultimo appuntamento, prima delle vacanze, delle traduzioni per Squires Kitchen.

Di questo articolo mi sono limitata a tradurre le istruzioni per realizzare queste graziose farfalle in ghiaccia reale. Spero lo troviate utile.


Questo progetto potete trovarlo in lingua originale sul numero 116 della rivista Cakes &Sugarcraft pubblicata da Squires Kitchen che potete acquistare QUI.

Buona lettura e buone vacanze a tutti.




PDF della traduzione Lace Butterfly di Pervin Sutherland
quante volte è stato scaricato: 

martedì 3 luglio 2012

Biscotti in ghiaccia reale:cammei con le damine... :)




I cammei sono il mio pallino da diverso tempo. Quello di realizzarli totalmente in ghiaccia reale solo un sogno che accarezzavo da anni. Quando mi è capitato di doverli pensare per una torta, mio malgrado, ho dovuto sempre ricorrere agli stampini e realizzarli in pasta di zucchero. 

Ma io sono caparbia...

Così, quando recentemente sono stata presa da mille pensieri, mille dubbi e incertezze, ho deciso che dovevo liberare la mente e, colpevole un avanzo di ghiaccia reale che avevo color glicine, ho deciso che avrei provato questo tipo di decorazione che mi frullava in mente da così tanto tempo.

Ho sempre saputo che la tecnica giusta era quella a pressure piping. Riuscire a realizzare le damine come volevo io... non così semplice. Soprattutto provare a rendere quelle rotondità dei volti su uno spessore sottilissimo.

Mi sono alzata presto un mattino, ho ricavato le immagini che volevo realizzare e ci ho provato. Ne ho fatte tante proprio per riuscire ad impadronirmi della tecnica.

Non posso dirmi completamente soddisfatta del risultato. Come dico spesso "ho ancora ampi margini di miglioramento" ma continuerò a provarci fino a capire bene come realizzare questo genere di decorazioni. 

Alcune delle damine le ho posizionate su biscotti ovali ricoperti di ghiaccia reale bianca e poi ho completato i dettagli. Sebbene risaltino meno, il bianco mi è piaciuto di più del colore dei primi.

A voi giudicare il risultato.


A presto,


giovedì 17 maggio 2012

Ricetta ghiaccia reale con albume fresco :)

Come promesso ecco, prima della partenza, la ricetta della ghiaccia reale con albume fresco.



Ricetta con albume : La quantità indicata è per la preparazione a mano (non con robot da cucina).
Per la preparazione con robot da cucina vedere sotto.

REGOLA GENERALE: PESARE L’ALBUME E CONSIDERARE SEI VOLTE IL SUO PESO IN ZUCCHERO A VELO. Ricordare che il quantitativo di zucchero a velo è da considerarsi indicativo.


QUINDI:

20 gr di albume sgerminato e privato di qualsiasi traccia di tuorlo. Lasciarlo a temperatura ambiente (se la stagione lo consente o in frigorifero) il giorno prima dell’utilizzo coperto da un panno in modo che possa “respirare” e rinforzarsi.

120 gr zucchero al velo setacciato attraverso una calzina (nel caso si utilizzasse lo zucchero a velo inglese Tate+Lyle o Bridal Icing non sarà necessario setacciarlo a meno che non vi siano grossi e numerosi grumi).

La punta di un cucchiaino da caffé di cremor tartaro o in alternativa 2/3 gocce di succo di limone o 2/3 gocce di aceto.



Procedimento:
Prendere 2/3 dello zucchero al velo e metterlo in una ciotola.Sbattere leggermente l’albume ed aggiungere il cremor tartaro (per chi non avesse il cremor tartaro e volesse utilizzare il succo di limone o aceto vedere la fase 2).
Fase 1: Mescolare con la punta della forchetta fino a quando l’albume non abbia incorporato tutto lo zucchero a velo. Il composto risulterà della consistenza di una crema liscia. Da questo momento continuare a mescolare energicamente per 10 minuti.
Fase 2 : Chi non avesse a disposizione il cremor tartaro in questa fase aggiungere le gocce di limone o aceto.- Unire ancora circa 15 gr di zucchero a velo in una volta e continuare a mescolare con energia, facendo attenzione a sciogliere tutti i grumi che potrebbero formarsi. Per raggiungere la consistenza "off peaks" ci vorranno solamente 2 o 3 minuti: questo se avete mescolato per 10 minuti nella fase 1 della preparazione della ghiaccia.

Se la giusta consistenza non è stata ancora raggiunta aggiungere ancora zucchero a velo poco alla volta e mescolare ancora per qualche minuto.

Continuare così fino al raggoiungimento della consistenza "off peaks".

Questa consistenza (off peaks) è quella normalmente utilizzata per la gran parte delle decorazioni.
Immergendo la forchetta nella ghiaccia e togliendola subito dopo la ghiaccia dovrà formare punte alte e dritte che dovranno voltarsi leggermente verso il basso solo se sollecitate.


Nel caso si utilizzi Kenwood o Kitchen Aid utilizzare la frusta K/foglia e raddoppiare o triplicare le dosi indicate in modo che la macchina possa lavorarle. Versare lo 2/3 dello zucchero e poi l'albume addizionato con il limone o cremor tartaro o aceto -tenendone una piccola quantità a parte- controllare la consistenza che dovrà essere quella di una pasta collosa e densa e nel caso sia troppo ferma aggiungere ancora un po' dell'albume tenuto a parte.  Diversamente, se fosse troppo morbida, addizionare ancora un po' dello zucchero a velo rimasto. Far partire il robot alla minima velocità. per 12-13 minuti fino al raggiungimento della consistenza "off peaks".

E ora mi preparo alla partenza per la BSG Exhibition a Telford...

A prestissimo,

domenica 13 maggio 2012

Festa della mamma: biscotti decorati in ghiaccia reale :)





Oggi è la festa della mamma.

Per l'occasione ho pensato di regalare alla mia famiglia, ai miei bambini qualcosa che, finalmente, avessi realizzato solo per loro.

Da troppo tempo ormai i miei bambini, appena mi vedono con conetto e ghiaccia, mi domandano: "Mamma cosa stai facendo? Prepari una torta per noi?" e la risposta è sempre "no", rispondo sempre che la torta che sto facendo è una torta di polistirolo che sto preparando per un corso o anche solo come esercizio.

Questa volta invece, mi sono programmata il lavoro e qualche giorno fa ho cominciato a cuocere i biscotti. I pargoli ogni tanto entravano in cucina "ammaliati" dal profumino di pasta frolla che aleggiava per casa e, non appena sfornati, non hanno resistito a chiedermene alcuni da mangiare subito.

Poi mi hanno vista preparare la ghiaccia e tutto quando mi necessitava per le decorazioni. La cucina piena di zucchero, i miei beccucci sempre a portata di mano e i coloranti.

Ho cominciato a ricoprire i biscotti di ghiaccia reale, volevo dei colori tenui. L'idea iniziale era di prendere spunto da alcune foto di servizi da tè inglesi e bordare i biscotti con l'oro ma poi, come spesso mi accade, l'idea è cambiata strada facendo e ho lasciato la decorazione di contorno bianca.

Ho dipinto alcuni biscotti su cui avevo realizzato dei cammei sempre di ghiaccia, su altri ho applicato delle piccole roselline e altri ancora li ho decorati con delle piccole roselline stilizzate che mi sono inventata recentemente :)

Preparare questi biscotti richiede tanto tempo e pazienza. Soprattutto se i biscotti hanno decorazioni diverse tra loro. Quando mi appresto a decorarli seguo l'istinto, mi affido al mio gusto e a volte mi vengono idee nuove. Come quella di dipingere di bianco delle piccole ghirlande di fiorellini che contornano il cammeo. L'effetto mi è piaciuto molto perché il dipinto risulta quasi trasparente e, soprattutto sui biscotti rosa cipria, mi ha richiamato le tovaglie in fiandra con quella particolare lavorazione lucida/opaca.

Alla fine, visti tutti insieme, mi sono piaciuti. Poi, presi uno ad uno, alcuni mi piacciono di più, altri meno. 

Ora sono in mostra sul tavolo della sala, su un portatorta coperto da una campana di vetro... Serena, Matteo e Lorenzo non vedono l'ora di mangiarli.

Ne porterò alcuni anche a mia mamma: solitamente apprezza molto i miei "esperimenti" e oggi è la sua festa :)

Vi lascio alcune foto... questa volta mi sono venute benino anche quelle, quindi sono anche abbastanza soddisfatta del mio lavoro "da fotografa" :)))










Ieri ho postato le foto su facebook.
La sorpresa è stata l'essere stata invitata da Christine Flinn (menzionata più volte qui sul blog parlando di extension work- l'estate scorsa ho seguito un corso improntato proprio su questa tecnica a casa sua-, ospite internazionale al CDIF edizione 2011) a portarne alcuni alla British Sugarcraft Exhibition di Telford a cui parteciperò come visitatore il prossimo week end.

Per il momento muoio di vergogna al pensiero di portare i miei "biscottini casalinghi" ad una manifestazione  internazionale tanto importante... ma mi fido di Christine, anche se temo il suo giudizio... 
Sono sempre dell'idea che le critiche che mi verranno, se costruttive, mi aiuteranno sempre di più a migliorare il mio lavoro. Ne ho quindi messi da parte alcuni e li porterò con me in viaggio per sottoporli all'attenzione dei visitatori - sempre che sopravvivano in valigia-  :))

Ora mi appresto a partire per l'UK insieme alla mia amica Kristina, compagna di scorribande all'estero :)

Ci aggiorniamo tra qualche giorno con il diario di viaggio, ma prima di partire posterò qui sul blog la ricetta che uso per la ghiaccia reale con albume fresco: dopo la mia apparizione nel programma "Le Torte di Toni Masterclass" in molti me l'anno chiesta quindi prima della partenza avremo un altro appuntamento.

Un pensiero che vale per tutte: Auguri mamma, che sia per te una giornata festosa e speciale!

A presto,


sabato 5 maggio 2012

Loveday Academy: il progetto continua... :)




Come annunciavo qualche settimana fa quest'idea che Stefania Poggi ed io stiamo seguendo si sta trasformando in realtà. 

Il mio lavoro al momento è quello di contattare le persone che ho scelto come insegnanti per la scuola e presto il sito verrà aggiornato con le loro foto e curricula :)

Insieme alle insegnanti italiane ho preso contatti anche con gli ospiti che avremo dall'estero l'anno prossimo. E' un lavoro che mi impegna moltissimo e che voglio organizzare al meglio... ma sono molto soddisfatta di come stanno procedendo le cose.

Nel frattempo porto avanti i miei impegni e uno di questi è proprio con l'Accademia.

Quindi il giorno 14 maggio a Monza terrò un altro corso di "Approccio alla Ghiaccia Reale": il corso da me ideato per tutti coloro che volessero apprendere correttamente le basi di quest'arte.




Tutte le informazioni potrete trovarle sul sito dell'Accademia e precisamente qui. Il modulo d'iscrizione è scaricabile in formato pdf.

Vi aspetto per trascorrere una bella giornata insieme :)

A presto,