lunedì 1 aprile 2013

Voglia di primavera...

 
 

E' Pasqua.
Dopo tanti giorni di pioggia finalmente un po' di sole mi scalda il viso... Abbasso il finestrino della macchina e un vento caldo mi scompiglia i capelli... probabilmente già da domani il tempo cambierà ma per ora cerco di godermi questa calda giornata di primavera.
Mio marito guida silenzioso, abbiamo festeggiato la giornata a casa di mio cognato. Come sempre, accanto al piatto di mio suocero c'è un posto vuoto, una sedia vuota, piatti, posate e bicchieri come per tutti noi ma che nessuno utlizzerà mai più...
La giornata è stata bellissima, i narcisi e le violette sono fioriti nel giardino di mia cognata. Gli alberi sono ancora spogli ma pronti a rinascere: le gemme sui rami  dell'albero di ciliegio presagiscono la prossima fioritura.
Oggi, finalmente, è primavera.

Ho bisogno di luce, ho bisogno di fiori... ho bisogno di vita...
Sul sedile posteriore della macchina i miei bambini giocano al "gioco delle nuvole": il cielo è carico di cumuli bianchi che già annunciano che il tempo cambierà... che questa sarà solo una breve pausa, tanto per non farci scordare che dietro tutti quei nuvoloni grigi e tutta quella pioggia che è caduta nei giorni scorsi, c'è ancora un sole che scalda un cielo troppo azzurro e lontano per noi ma che oggi, il giorno di Pasqua, ha deciso di affacciarsi alla finestra del nostro mondo...
Matteo e Lorenzo guardano il cielo e in base alla forma delle nuvole, immaginano delle forme e le descrivono... "Un clown che fa il giocoliere... Le vedi le palle che ha in mano?"
Da piccola questo gioco piaceva molto anche a me. Guardo anche io il cielo e riesco perfino a vedere quello che vedono e descrivono loro...
Serena è stranamente silenziosa.
La macchina procede veloce. Tra poco si fermerà e io scenderò. Ho ancora qualcosa da fare oggi...

Siamo di fronte a una costruzione nuova, dipinta di un color giallo chiaro. Saluto mio marito e i miei bambini pattuendo che ci troveremo da lì a un'ora.
Suono il campanello e il cancello verde scatta.
Entro,  prendo l'acensore e salgo al primo piano. A passi lenti mi avvicino a una piccola camera, la n. 113.

Le pareti sono colorate di un bel verde. Oggi la televisione è spenta.
Mi spoglio, controllo che tutto sia in ordine.

Tu come al solito stai dormendo. Controllo che tutto sia a posto e mi siedo lì, accanto a te.
Parlo con gli infermieri e mi accerto se hai mangiato, chiedo com'è andata la notte.
Ti sistemo sul letto, faccio portare una coperta di lana perché sento che hai le mani fredde.
E ti guardo.
Ti svegli per un attimo, mi chiedi di accendere la televisione perché inizia un programma che ti pice... ma chissà a quale programma ti riferisci.
Io obbedisco... il tempo di prendere il telecomando e vedere lo schermo illuminarsi e tu hai già richiuso gli occhi... stai già dormendo ancora...

Faccio così fatica ad adattarmi a questa nuova realtà... Avevo pensato che sarei stata pronta...
Invece no. Non sono pronta a vedere che non ci sei... che la tua mente è volata via...
Cerco di regalarti quella dignità di uomo che, in questa stanza, forse hai perduta...

Prendo la tua mano tra le mie esattamente come facevi tu con la mia, tanto tempo fa, e l'accarezzo.
Compio quei gesti così familiari... La scaldo tra le mie proprio come facevi tu quando da piccola la sentivi fredda... e guardo fuori dalla finestra che ha la tenda scostata.
Si vede un pezzo di azzurro: scostandoti  la tenda cercano di fare in modo che anche tu, dal tuo letto, possa vedere un piccolo lembo di questa primavera.

Ho così bisogno di primavera... Ho bisogno di fiori, ho bisogno di tutti quei fiori con i quali, soprattutto ultimamente, decoro le mie torte...
Nei momenti dolorosi sono portata a "compensare"... cerco di compensare il dolore cercando dentro e fuori di me quelle cose belle che mi aiutano a "sollevarmi l'anima" per riuscire ad andare avanti. Così mi trovo anche qui, con te, a condividere i miei pensieri belli... a parlarti, nella mia mente, dei miei progetti importanti...
Perché io progetto con te, ripasso quello che ho ancora da fare con te, gli apputamenti futuri li riguardo con te.
Ti porto con me nel mio mondo di zucchero...
 



 
 
 
 
Vorrei portare dei fiori anche a te...
 
Scendo di un piano e mi prendo un caffé... In una sala vicina Elvis canta "Love me tender...", questa musica dolce e un po' fuori dal tempo mi accompagna mentre ritorno accanto al tuo letto.
 
Ricordo che tempo fa lessi uno scritto bellissimo... l'ho tanto cercato senza più riuscire a ritrovarlo.
Parlava di una anziano malato nel suo letto di ospedale. Però dentro di sé, quella stessa persona che gli altri vedevano come un pover'uomo distrutto dalla malattia e magari anche un po' "fuori di testa", era lo stesso uomo di venti o trent'anni prima. Con gli stessi sentimenti. Con lo stesso cuore. Con gli stessi sogni.
Chissà dove vai tu, quando chiudi gli occhi e gesticoli nel vuoto. Ti vedo salutare qualcuno che io non vedo. Ti vedo afferrare oggetti invisibili.
Cerco di avvicinarmi a te, pensandoti proprio come l'uomo che eri, cercando di immaginare i tuoi desideri, cercando di cogliere magari quei fiori che hai lasciato cadere durante il tuo cammino.
 
Sono qui, accanto a te. La tua mano nella mia. Ti accompagnerò ovunque tu deciderai di andare.
Che sia un giorno, un mese, un anno... Non importa.
 
Ti saluto piano, i tuoi occhi stanchi mi guardano per un secondo e sembrano riconoscermi... ma in quale tempo? In quale spazio?
 
Poi ripiombi nel sonno.
 
Ciao papà... a domani.
 
 
 


17 commenti:

  1. Le tue parole più belle e struggenti per un ciclo della vita che va compiendosi... Ti abbraccio forte... <3

    RispondiElimina
  2. Vi volete bene...vi vorrete sempre bene...deve bastarti!♥

    RispondiElimina
  3. Donatella.......<3
    Un grande abbraccio

    RispondiElimina
  4. ...... ti sono vicina, ti abbraccio <3
    Daniela

    RispondiElimina
  5. vi volete bene, ve ne vorrete sempre......è certo!

    RispondiElimina
  6. Posso solo mettere il mio cuore vicino al tuo. Un abbraccio forte...Iaia.

    RispondiElimina
  7. Quanta tenerezza e quanta sofferenza nelle tue parole. Vorrei dirti tante cose, ma ho paura di essere invadente ed inopportuna. Non ci conosciamo nemmeno!
    Eppure ti sento così vicina, comprendo così chiaramente il tuo dolore.
    Ti abbraccio forte.

    RispondiElimina
  8. sono con te e ti abbraccio forte...

    RispondiElimina
  9. Cara Donatella,
    ho visto la foto della torta che faremo al corso a Milano e subito ho clikkato dal mio blog... ed arriva un post che non mi aspettavo... come ti capisco... come sento queste parole anche mie...
    Io a novembre ho perso la mia bimba, Vanessa, alla 38ª settimana di gravidanza, ad un passo dalla felicità, la seconda figlia dopo Cristiano che ha fatto da poco 4 anni.
    Anche io come te sento questa enorme necessità di colori, di vita, di primavera, per cercar di compensare il dolore che porto dentro... anche per me un posto vuoto a tavola, o meglio le mie braccia vuote...
    Oggi mi hai dato un motivo in più per abbracciarti forte a Milano e non vedo l'ora, per il momento ti abbraccio virtualmente!

    RispondiElimina
  10. Ciao Donatella,

    Non ci conosciamo ma ammiro la tua grande capacità di descrivere il tuo amore per tuo padre, il non aver paura delle tue emozioni, mi sembra già un patrimonio grandissimo, che ti lascerà una grande ricchezza "dopo". Il vero vuoto nei lutti, lo prova chi non ha avuto un vero scambio d'affetto in vita con i propri genitori, chi non ha ricevuto e dato carezze....dopo tutto diventa rimorso, senso di colpa, deserto.
    Mi piacerebbe seguire un tuo orso e mi chiedevo se verra a Roma prima o poi. Grazie, Monica

    RispondiElimina
  11. Que maravilla de tartas Donatella, un regalo para la vista y para el paladar!

    Un abrazo

    RispondiElimina
  12. Ciao Donatella
    ti ho conosciuta a Genova finalmente il mio sogno si è avverato
    sono anni che ti seguo in silenzio, conosco il tuo blog quasi a memoria
    questa parte di te non la conoscevo
    grazie di averla condivisa
    non sono più sola
    se con un dolore così grande riesci a creare cose così belle, c'è una speranza anche per me
    devo solo arrivare all'accettazione, devo solo ricacciare indietro la rabbia
    tu ci sei riuscita o hai una maschera?
    rispondimi ti prego
    mariavittoria

    grazie per tutto quello che rappresenti per me, anche se non lo sai <3

    RispondiElimina
  13. cara Donatella, il tuo post è pieno d'amore e le tue torte sono così eleganti!:-) Ti abbraccio!:-)

    RispondiElimina
  14. cara Donatella oltre che brava sei anche sensibliissima ti seguo sempre volentieri
    mi sto innamorando delle torte di pasta di zucchero proverò a fare qualcosa
    ANNA MARIA

    RispondiElimina
  15. Ciao Donatella, come ti hos critto via email privata, sono rimasta a bocca aperta qui nel tuo blog!
    Non amavo la pasta di zucchero e il cake design prima d'ora perché solo ora i miei occhi vedono che questa può essere arte, anzi Arte.
    Complimenti davvero.
    Ti linko nel mio "wedding-blog" e in tutti i posti immaginabili!
    Ti auguro tutto il meglio perché hai un grande dono!
    Chapeau!

    RispondiElimina
  16. Ciao Donatella sei dolcissima e le tue torte ne sono esempio un ab.braccio....

    RispondiElimina