Cake International London Excel
10-11-12 Aprile 2014
Gold Medal and Frist Prize - Class C Celebration Cake
Per te, papà...
Come cominciare a descrivere quanto ho vissuto in questi ultimi giorni?
Come provare a rendere solo a parole una delle più incredibili esperienze mai vissute nella mia vita?
Non lo so... ma voglio provarci... DEVO provarci perché, forse, solo così riuscirò anche a credere di averla davvero vissuta.
Ma andiamo con ordine e facciamo un passo indietro nel tempo....
La storia di questa esperienza comincia qualche mese fa, quando in previsione del NEC a Birmingham cominciai a pensare a cosa proporre.
Mi ero iscritta alla competizione... e avevo già disegnato tutto il progetto.
La torta doveva essere una torta per l'Anniversario Rubino: i 40 anni di matrimonio. Avevo scelto questo tema perché la categoria in cui avrei partecipato era la Celebration Cake e volevo usare questo colore.
Il rubino da un po' di tempo mi contraddistingue: fin da quando realizzai la prima torta tutta rossa, ormai un paio di anni fa, e che ho continuato ad usare fino ad ora...
In un primo tempo avevo pensato di farla ancora color rubino ma poi, nel corso del tempo, ho cambiato idea...
Questo colore per me rappresenta la passione, l'amore... un'emozione fortissima che ti colpisce al cuore... non è rosso... non è "solo" rosso... è di più...
Ma rappresenta anche il sangue, la sofferenza, il dolore... quel dolore sordo, devastante che senti nel petto... un dolore che subisci... che attraversi e che ti attraversa come una lama... senza farti respirare.
Ecco... io stavo vivendo tutto questo... contemporaneamente.
Sono stati anni difficili... ma questo ultimo... ancora di più.
Più si avvicinava la data della competizione più mi sentivo "male". Dovevo cominciare a lavorare sulla torta e non mi sentivo... non ce la facevo... sentivo che per tanti, troppi motivi non era il "mio tempo".
Decisi quindi che non avrei partecipato alla competizione ma sarei andata lo stesso come visitatrice/accompagnatrice insieme a Catia... ed è stata la scelta migliore che potessi fare.
Ho parlato di Catia e di quella esperienza in questo
post.
Proprio appena prima di partire per Birmingham avevo deciso che, invece, avrei partecipato alla competizione di Aprile a Londra.
I mesi sono trascorsi veloci... nel frattempo avevo deciso di partecipare anche alla competizione di Squires Kitchen perché il tema proposto mi ispirava tantissimo, sebbene i tempi tra i due eventi fossero ristretti.
Mi hanno domandato, e mi sono domandata io stessa, se fosse giusto presentare a Londra un progetto studiato e pensato per un'altra occasione. Subito dal cuore mi è esploso un SI'. Perché questa torta era stata pensata in un momento terribile, perché è stato difficile progettarla, ed era giusto, invece, che potessi dare un "senso" a tutto quel vissuto... Volevo che questo progetto fosse "investito" di qualcosa di bello così che io potessi chiudere alle mie spalle un periodo della mia vita. Chiudere quella porta e pensare a vivere - o a conviverci - senza versare troppe lacrime...
Così, quando fu il momento di cominciare a lavorare ho preso i disegni già pronti e ho pensato che questa torta non poteva essere tutta color rubino. Doveva essere a base bianca.
Bianco è anche il colore del lutto. Bianca è la mia voglia di leggerezza.
Ho mantenuto il color rubino per il cammeo centrale, le roselline e la placchetta a forma di cuore dove avrei scritto "Happy Ruby Anniversary" - non mi piace scrivere sulle torte ma l'inscription di almeno 12 lettere era un obbligo per la categoria, pena la squalifica -.
E' stata una torta difficilissima... anche, ma non soltanto, per le tecniche che volevo utilizzare ma soprattutto per tutti i problemi incontrati in corso di lavorazione.
Non so quante volte ho rifatto le placche centrali... non ne volevano sapere di venire bene... e io continuavo a rifarle.
Per non parlare di quando ho cominciato il primo giro di extension work il filo di ghiaccia che avevo tirato tra uno spillo e l'altro continuava a spezzarsi... e io a rifare.
Avevo quasi terminato la torta quando... un movimento veloce e incauto del pennello mi ha fatto distruggere un terzo dei due giri di extension sospesi già fatti sulla torta.
In quel momento ho capito che, in qualche modo questo lavoro racchiudeva dentro di sé tutte le difficoltà patite durante quest'ultimo anno.
Ho lanciato un urlo quando ho visto il disastro... ma neppure per un attimo ho pensato di rinunciare.
Tra le altre cose anche le due placche del top non erano venute precise quindi ho guardato la torta e ho pensato a quello che un tempo mi disse Maureen, la mia Maureen, proprio quando stavo realizzando la torta tutta rubino : "BE BRAVE" che significa "sii coraggiosa". E pensando a lei ho voluto essere davvero coraggiosa: con un attrezzino ho staccato la placca sospesa del top, col rischio di rovinare tutta la torta, e mi sono costretta a studiarmi un modo per rendere il lavoro il più preciso possibile.
Ho risolto tutti i problemi che mi si sono presentati e quando l'ho terminata ho capito che se voglio davvero una cosa riesco davvero ad ottenerla.
Nel frattempo avevo prenotato il viaggio e l'aereo.
Ma quando deve compiersi il destino ecco che tutti gli ingranaggi cominciano a muoversi... e nulla può la nostra volontà. E il destino aveva la sua strada da percorrere.
Arrivate in aereo abbiamo preso un taxi che ci ha portate in una zona di Londra che non conoscevo: il quartiere delle Docklands.
Scese dal taxi abbiamo suonato ad una porta di legno in una casa tutta di mattoni.
Ed ecco venirci incontro Rae.
E Rae ci apre la porta del suo appartamento.
Ecco.
Improvvisamente ci troviamo sospese tra terra e cielo... L'acqua del Tamigi scorre davanti e sotto di noi e siamo in questo luogo che porta con sé ricordi di una vita passata, con i libri sulle pareti di mattoni, i suoi tappeti, le piante, le sedie, le poltrone, gli specchi.
Siamo sul fiume, il Tamigi. La casa ha le sue fondamenta proprio sulle sue sponde... davanti a noi scorrono le barche che ancora trasportano merci perché questo è un fiume che vive ancora.
In questa primavera, Londra ci si presenta in una veste dorata. Il balcone di Rae è tutto fiorito e il panorama è da mozzare il fiato.
Sia noi che Rae non riusciamo a capire come sia stato possibile finire qui... e alla fine comprendiamo che c'è solo una spiegazione: destino. It's destiny... tante volte Rae lo ha ripetuto e ce lo siamo ripetuto.
Subito aver scattato qualche foto alla casa decidiamo di andare a fare un giro e camminiamo lungo il fiume... I nostri occhi increduli di fronte a una Londra che ci si presenta dalle sponde del fiume: sulla sinistra i grattacieli di Canary Wharf risplendono d'oro al tramonto su un cielo grigio scuro. Dall'altro lato il sole ormai quasi nascosto sotto l'orizzonte su quella parte di Londra che conosco meglio ma di cui scorgo solo il profilo in lontananza. Camminiamo pensando a quanto incredibile sia questo posto... a quanto siamo fortunate...
Terminiamo la giornata in un pub a mangiare fish and chips.
Il giorno successivo devo portare la torta in fiera. Ci alziamo presto e Rae ci prepara la colazione nel tavolo di fronte a una delle grandi finestre sul Tamigi.
Nel frattempo ci guarda e comincia a elargire consigli su come massaggiare il viso per evitarci le rughe spalmandoci un olio che lei usa regolarmente. Lei ha una pelle fantastica.
Ci ripromettiamo di acquistarlo anche noi.
Finalmente il taxi ci porta davanti all'entrata dove sbrigo le pratiche di registrazione e, finalmente, poso la torta nel posto che mi è stato assegnato.
La giornata scorre tra i vari stand, uno sguardo ai giudici che stanno facendo il loro lavoro.
Incontriamo Eddie e Tracy: uno dei momenti più toccanti è stato vedere lo sguardo di Tracy posarsi su di me e poi spostarsi su Gabriella. Perché sì... con me c'era proprio lei questa volta. Ad accompagnarmi, sopportarmi e supportarmi... Ma fino all'ultimo non sapeva se sarebbe venuta.
Destino.
Tracy l'abbraccia e la bacia e con lei Eddie. Tracy le dice che per lei è un grande piacere poterla rivedere, che non sapeva sarebbe venuta e le dice più volte "You made may day" che significa "Hai reso luminosa la mia giornata/Mi hai resa felice".
Io le guardo un po' in disparte. Sono così felice che possano essersi incontrate di nuovo. E so anche che tra loro esiste un legame speciale... un legame che viene dal cuore.
Lasciamo che Eddie e Tracy continuino il loro lavoro; Eddie deve giudicare le torte.
A fine giornata i giudici tolgono i nastri di protezione nell'area delle competizioni e le torte vengono esposte al pubblico.
Eddie in qualche modo tenta di proteggere la mia che è posizionata troppo vicina al bordo, spostandola verso l'interno del tavolo, consapevole che la decorazione a bridgeless extension work è delicatissima... ma purtroppo già a fine giornata alcuni fili sono spezzati.
Il giorno successivo decidiamo di andare a fare un giro per Londra. Al mattino, subito dopo la colazione Rae ci intrattiene ancora, ci consiglia quali parti della città visitare, ma lei, la Signora delle Docklands ha un debole speciale per la parte della città in cui vive e che ha cominciato a ricostruire per prima.
Perché Rae è Rae Hoffenberg. Una minuta signora di 86 anni ma con un'energia e una vitalità da far invidia a una trentenne.
Lo si percepisce incontrandola che è speciale.
Lei, proveniente dal Sudafrica si è spostata a Londra perché suo marito era malato. Arrivata nella capitale si è battuta per trasformare la zona delle Docklands, fino a qualche decennio fa una delle aree più povere della città, in una zona residenziale. E' stata una dei pionieri della trasformazione di quest'area.
Subito dopo di lei, compresa la potenzialità, numerosi si sono buttati in quest'impresa e ora questo quartiere è un luogo ancora sospeso tra passato e futuro che offre scorci panoramici inaspettati.
Rae è stata un'attrice e ora, sta scrivendo la sceneggiatura di un film.
Comincia a parlarci della sua filosofia di vita, dicendoci che nella sua vita ha capito che tutto è predeterminato. Che esiste un destino. Che noi siamo esseri unici, che non siamo noi a scegliere in quale famiglia nascere ma abbiamo dentro di noi una storia familiare che determina anche il nostro percorso di vita.
Mantre parla, io traduco e piano piano sentiamo come delle ondate calde che ci travolgono. Le parole di Rae toccano le corde più profonde dell'anima. E proprio come uno strumento queste corde suonano una melodia che l'accarezza, che lenisce le ferite e allo stesso tempo spalanca una finestra su un cielo finalmente azzurro.
Perché tutto è destino.
Questa seconda giornata ci porta a fare un giro a Londra, ma non facciamo a tempo ad arrivare davanti al Big Ben quando, proprio mentre stiamo per incamminarci per Buckingham Palace, arriva sul mio cellulare un messaggio di un'amica che anche lei partecipa alla competizione.
Mi scrive che i risultati sono già usciti e mi prega di andare a guardare anche per lei.
Subito decidiamo di tornare. Sento un brivido e un buco nello stomaco. La tensione e la paura salgono.
Tormento Gabriella per tutto il viaggio dicendole che ho paura. Lei mi guarda e mi compatisce perché lei, che sa sempre tutto :) , dice che non devo preoccuparmi.
Arrivo davanti al tavolo ma Gabriella mi precede. E proprio davanti alla mia torta c'è il cartellino con il mio nome (il mio cognome vero)... e la scritta "GOLD"...!!!
Mi allontano un attimo perché mi sembra che tutto cominci ad avere una dimensione surreale.
Mi siedo e qualche lacrima mi scorre sul viso.
Felice del risultato girovaghiamo per i tavoli per vedere le medaglie vinte nelle varie categorie.
Non aspettiamo la chiusura della manifestazione per andarcene. Andiamo via un po' prima. Dopo cena, mentre sfoglio le notizie di facebook mi appare una foto commentata proprio da Catia...
E un attimo vedere la mia torta, tutta rotta ormai, fotografata con a fianco il cartellino con il premio e la coccarda blu a segnalare che ho vinto il primo premio di categoria!!!
Gabriella mi vede reagire... si spaventa e non capisce. Io le dico ripetutamente di guardare il mio cellulare. Dopo poco vede la foto e comincia a esultare...
Ancora non mi sembra vero...
Il mattino successivo Rae ci prepara ancora la colazione. Ci intrattiene ancora con le sue "pillole di saggezza" e noi, che vorremmo trascorrere un po' più di tempo con lei, le chiediamo di venire a cena con noi la sera. Ci accordiamo che appena tornate dalla fiera usciremo insieme.
In fiera rincorro i giudici per avere da loro il feedback: sia i giudici che hanno giudicato il mio lavoro che i miei miti di sempre: Eddie Spence, il mio amatissimo Maestro ma anche a Lesley Herbert, che ammiro moltissimo.
Ho vissuto un'altra forte emozione durante la premiazione quando ho sentito il mio nome e mi sono avvicinata per ritirare il premio e fare la foto...
Al termine della manifestazione rimetto la torta nella sua scatola. Mi volto verso la sala, ancora piena di stands... e saluto: non so se tornerò ancora... non sono tipo da competizioni io, le vivo con uno stress inaudito... Mai dire mai, certo... però per ora me ne starò tranquilla.
Ora so che mi approccio alle varie tecniche nel modo corretto. Ho capito anche che sono proprio io il "peggior giudice" di me stessa perché sebbene nessuno dei giudici veri mi abbia detto nulla sulle tecniche da me utilizzate io so bene, invece, dove devo ancora migliorare... :)
Arrivate a casa di Rae lei è già pronta.
Rae, tenendoci per mano, ci porta in un pub storico vecchio di 300 anni dove mangiamo un ottimo fish and chips.
Londra è ancora uno splendore al tramonto.
L'indomani mattina presto dobbiamo partire. Ci sarà una maratona quindi le strade verranno chiuse al traffico.
Il taxi ci aspetta in strada. Rae si è alzata presto per salutarci. Ci abbraccia e ci bacia.
Ci dice che siamo speciali. Ci accompagna in strada. Saliamo sul taxi e il guidatore è preoccupato perché teme che se dovessero chiudere le strade potremmo perdere l'aereo.
Ma io no... sono tranquilla. Il destino ci ha portate qui... in questo modo... Nulla potrebbe disturbare questa perfetta atmosfera.
Con la tristezza nel cuore corriamo nel cuore di Londra che, ancora addormentata, si rivela a noi.
Passiamo vicino al Tower Bridge e alla Tower of London.
L'ammiraglio Nelson ci guarda da lassù, quando attraversiamo Trafalgar Square.
Indico a Gabriella dove siamo... tutti i posti dove l'avrei portata se non fossimo dovute correre indietro a vedere i risultati della competizione due giorni prima...
Era destino che li vedesse...
In fiera ho conosciuto persone nuove: Louis NG un giovanissimo ragazzo che partecipava alla competizione con 4 torte, realizzate in pochi giorni e tutte e quattro sono state premiate addirittura con due medaglie d'oro. Katty... dolcissima... avrebbe dovuto partecipare al corso di Eddie l'anno scorso e per motivi vari non era potuta venire.
Abbiamo incontrato Sandy, la mia dolcissima Sandy...
Ho conosciuto Shaki: una persona bellissima che risplende come una gemma preziosa. E' stato un dono poterla incontrare di persona e parlarle. E ho capito che se pur questo mondo è davvero "brutto" ci sono persone, come Shaki, che vale la pena conoscere. Grazie Shaki <3 p="">3>
Shaki, che ha partecipato alla competizone con due diversi lavori nella sezione Floral Arrangement e Decorated Cookies vincendo due ori e il secondo posto in entrambe le categorie, doveva partecipare anche nella classe Celebration Cakes. La sua torta purtroppo si è distrutta durante il viaggio. Shaki ci ha mostrato le foto... e sono certa che se lei avesse partecipato, le cose sarebbero andate diversamente per me...
Perché forse davvero esiste un destino.
Una torta... un destino...