martedì 9 aprile 2013

8 aprile 2013




Fa freddo oggi.
Sul vetro della macchina si posano gocce di pioggia gelata.
Guido piano. Questa pioggia che sembra quasi neve si unisce alle mie lacrime.

Sto tornando da te. A salutarti per l'ultima volta.
Una telefonata ha spezzato la mia giornata in due. Era un giorno quasi normale, scandito dalla routine che mi avrebbe portata da te, come ogni giorno ormai da qualche settimana.
Ora è un giorno diverso.
Le luci di questa camera sono tutte accese quasi ad illuminare una vita, la tua, che non c'è più.

E mi ritrovo a cercare in me tracce di te...

Ciao papà...

lunedì 1 aprile 2013

Voglia di primavera...

 
 

E' Pasqua.
Dopo tanti giorni di pioggia finalmente un po' di sole mi scalda il viso... Abbasso il finestrino della macchina e un vento caldo mi scompiglia i capelli... probabilmente già da domani il tempo cambierà ma per ora cerco di godermi questa calda giornata di primavera.
Mio marito guida silenzioso, abbiamo festeggiato la giornata a casa di mio cognato. Come sempre, accanto al piatto di mio suocero c'è un posto vuoto, una sedia vuota, piatti, posate e bicchieri come per tutti noi ma che nessuno utlizzerà mai più...
La giornata è stata bellissima, i narcisi e le violette sono fioriti nel giardino di mia cognata. Gli alberi sono ancora spogli ma pronti a rinascere: le gemme sui rami  dell'albero di ciliegio presagiscono la prossima fioritura.
Oggi, finalmente, è primavera.

Ho bisogno di luce, ho bisogno di fiori... ho bisogno di vita...
Sul sedile posteriore della macchina i miei bambini giocano al "gioco delle nuvole": il cielo è carico di cumuli bianchi che già annunciano che il tempo cambierà... che questa sarà solo una breve pausa, tanto per non farci scordare che dietro tutti quei nuvoloni grigi e tutta quella pioggia che è caduta nei giorni scorsi, c'è ancora un sole che scalda un cielo troppo azzurro e lontano per noi ma che oggi, il giorno di Pasqua, ha deciso di affacciarsi alla finestra del nostro mondo...
Matteo e Lorenzo guardano il cielo e in base alla forma delle nuvole, immaginano delle forme e le descrivono... "Un clown che fa il giocoliere... Le vedi le palle che ha in mano?"
Da piccola questo gioco piaceva molto anche a me. Guardo anche io il cielo e riesco perfino a vedere quello che vedono e descrivono loro...
Serena è stranamente silenziosa.
La macchina procede veloce. Tra poco si fermerà e io scenderò. Ho ancora qualcosa da fare oggi...

Siamo di fronte a una costruzione nuova, dipinta di un color giallo chiaro. Saluto mio marito e i miei bambini pattuendo che ci troveremo da lì a un'ora.
Suono il campanello e il cancello verde scatta.
Entro,  prendo l'acensore e salgo al primo piano. A passi lenti mi avvicino a una piccola camera, la n. 113.

Le pareti sono colorate di un bel verde. Oggi la televisione è spenta.
Mi spoglio, controllo che tutto sia in ordine.

Tu come al solito stai dormendo. Controllo che tutto sia a posto e mi siedo lì, accanto a te.
Parlo con gli infermieri e mi accerto se hai mangiato, chiedo com'è andata la notte.
Ti sistemo sul letto, faccio portare una coperta di lana perché sento che hai le mani fredde.
E ti guardo.
Ti svegli per un attimo, mi chiedi di accendere la televisione perché inizia un programma che ti pice... ma chissà a quale programma ti riferisci.
Io obbedisco... il tempo di prendere il telecomando e vedere lo schermo illuminarsi e tu hai già richiuso gli occhi... stai già dormendo ancora...

Faccio così fatica ad adattarmi a questa nuova realtà... Avevo pensato che sarei stata pronta...
Invece no. Non sono pronta a vedere che non ci sei... che la tua mente è volata via...
Cerco di regalarti quella dignità di uomo che, in questa stanza, forse hai perduta...

Prendo la tua mano tra le mie esattamente come facevi tu con la mia, tanto tempo fa, e l'accarezzo.
Compio quei gesti così familiari... La scaldo tra le mie proprio come facevi tu quando da piccola la sentivi fredda... e guardo fuori dalla finestra che ha la tenda scostata.
Si vede un pezzo di azzurro: scostandoti  la tenda cercano di fare in modo che anche tu, dal tuo letto, possa vedere un piccolo lembo di questa primavera.

Ho così bisogno di primavera... Ho bisogno di fiori, ho bisogno di tutti quei fiori con i quali, soprattutto ultimamente, decoro le mie torte...
Nei momenti dolorosi sono portata a "compensare"... cerco di compensare il dolore cercando dentro e fuori di me quelle cose belle che mi aiutano a "sollevarmi l'anima" per riuscire ad andare avanti. Così mi trovo anche qui, con te, a condividere i miei pensieri belli... a parlarti, nella mia mente, dei miei progetti importanti...
Perché io progetto con te, ripasso quello che ho ancora da fare con te, gli apputamenti futuri li riguardo con te.
Ti porto con me nel mio mondo di zucchero...
 



 
 
 
 
Vorrei portare dei fiori anche a te...
 
Scendo di un piano e mi prendo un caffé... In una sala vicina Elvis canta "Love me tender...", questa musica dolce e un po' fuori dal tempo mi accompagna mentre ritorno accanto al tuo letto.
 
Ricordo che tempo fa lessi uno scritto bellissimo... l'ho tanto cercato senza più riuscire a ritrovarlo.
Parlava di una anziano malato nel suo letto di ospedale. Però dentro di sé, quella stessa persona che gli altri vedevano come un pover'uomo distrutto dalla malattia e magari anche un po' "fuori di testa", era lo stesso uomo di venti o trent'anni prima. Con gli stessi sentimenti. Con lo stesso cuore. Con gli stessi sogni.
Chissà dove vai tu, quando chiudi gli occhi e gesticoli nel vuoto. Ti vedo salutare qualcuno che io non vedo. Ti vedo afferrare oggetti invisibili.
Cerco di avvicinarmi a te, pensandoti proprio come l'uomo che eri, cercando di immaginare i tuoi desideri, cercando di cogliere magari quei fiori che hai lasciato cadere durante il tuo cammino.
 
Sono qui, accanto a te. La tua mano nella mia. Ti accompagnerò ovunque tu deciderai di andare.
Che sia un giorno, un mese, un anno... Non importa.
 
Ti saluto piano, i tuoi occhi stanchi mi guardano per un secondo e sembrano riconoscermi... ma in quale tempo? In quale spazio?
 
Poi ripiombi nel sonno.
 
Ciao papà... a domani.