mercoledì 27 febbraio 2013

Torta con cammei neri e damine... :)




Amo il mattino, amo  vedere l’alba, quelle ore sospese tra la notte e il giorno che deve ancora cominciare. Quelle ore che mi vedono sola, con la musica di sottofondo, sono momenti di concentrazione pura. Esisto solo io, esistono i miei pensieri, i miei progetti… e quello che voglio realizzare…
 
 
Sebbene vorrei davvero riuscire a dormire di più, soprattutto per i miei familiari che sono costretti a sopportarmi così come sono, sono consapevole che sono proprio queste ore, così preziose per me, quelle che mi aiutano a ritrovarmi e a ritrovare anche me stessa, a volte.
 
 
In queste ore lavoro, progetto, leggo, studio… o semplicemente scambio qualche parola con persone all’altro capo del mondo… oppure anche molto vicine a me ma, sorprendentemente, scopro che proprio in questo tempo sospeso ci si può ritrovare…
 
 
Recentemente mi sono stati affidati alcuni incarichi di lavoro, progetti che mi hanno dato modo di esprimermi attraverso quello che più mi piace fare, senza troppi vincoli. Così è nata la torta con i cammei neri e le damine.
La prima cosa a cui penso quando progetto un lavoro è il colore. Solo qualche tempo fa non avrei avuto dubbi: le mie torte sarebbero state tutte bianche. All’inizio della mia avventura il bianco delle mie torte è stato qualcosa che mi ha “contraddistinto” in un certo qual modo.
Ma sono in evoluzione continua, o molto più semplicemente in questo periodo ho voglia di sperimentare, e seguo il mio istinto…
Così, non appena ho cominciato a pensare a questo progetto, ho pensato che avrei voluto una torta verde acqua, i cammei di ghiaccia reale nera e le damine bianche, in modo che il contrasto fosse forte.
 
 
Da tempo possiedo dei cutters bellissimi, spesso acquisto attrezzi che immagino di poter usare in un certo modo… e poi invece li utilizzo in un altro. Nulla di nuovo in realtà, ma durante questo mio percorso quasi intimo con la ghiaccia reale, mi accorgo che sto diventando sempre più “purista” e, quando mi è possibile, a parte la copertura in pasta di zucchero, cerco di decorare le mie torte solo in ghiaccia reale.
Così, uno di questi magnifici cutters che possiedo è stato utilizzato per realizzare il pattern della decorazione centrale di questa torta. Ho ricopiato il disegno e ho realizzato la placca centrale a tecnica run-out.
 
 
Amo sperimentare… e realizzando questa decorazione ho voluto mescolare due tipi di ghiaccia diversi: una era stata preparata con il meri-white (la polvere di albume fortificato) l’altra con l’albume puro. Non sapevo cosa ne sarebbe risultato… Eddie sicuramente non approverebbe: “Mai mescolare due tipi di albume diversi!”, questo è quello che mi ha insegnato. Ma io sono una “testona” e devo sperimentare… e sbattere la testa contro il muro… da sola. E infatti così è stato.
Quando la decorazione si è asciugata, ho scoperto che aveva un aspetto “anticato” , aveva dei puntini più densi, opachi, e altre parti, invece, erano quasi trasparenti… quasi fosse stata “usurata" dal tempo. Devo dire che l’effetto non mi dispiaceva nemmeno ma ho preferito lasciare questi “virtuosismi” per altre torte, altre idee… almeno adesso so cosa devo aspettarmi… :)
Di fatto, essendo ormai fuori tempo limite, ho deciso che per la prima volta avrei utilizzato una bomboletta di spray perlato che possiedo da tempo e mai utilizzata, per ricoprire la placca centrale. Così ho fatto: lo strato ha ricoperto tutto, e l’effetto finale mi è piaciuto abbastanza anche se preferisco sempre vedere la ghiaccia reale nel suo aspetto naturale: bianca e lucida quasi come porcellana.
E’ stata la volta dei cammei neri. Il nero mi crea problemi. Non è un colore che amo utilizzare ma il contrasto con il bianco delle damine mi piaceva molto. Così ho aggiunto alla ghiaccia reale una “mistura” di colorante in polvere nero concentrato, allungato con il colorante nero liquido e ho realizzato gli ovali.
Poi ho preparato le damine a pressure piping. Questa tecnica offre notevoli possibilità. Con un po’ di fantasia e molta abilità, si riesce a riprodurre quasi tutto. Io devo ancora imparare tanto… ma le damine sono una decorazione che riesco a riprodurre senza troppo sforzo.
 
 
 
Se il decoro del top della torta era ben chiaro nella mia mente, qualche problema l’ho avuto con quello delle pareti. Spesso è proprio questa parte che mi mette “in crisi”. Ho quindi cominciato a disegnare. Sapevo che avrei voluto una decorazione a brush embroidery e, per forma mentis, tutto deve concordare, tutto deve essere “in armonia” nel design delle mie torte.
 
 
Mi capita a volte di vedere torte decorate in ghiaccia reale che, per me, non hanno alcun senso… magari la decorazione in sé è anche fatta bene, ma non segue alcun progetto, non è parte del design. Quando vedo queste cose mi sembra di vedere la mia dummy nera, quella che uso per fare gli esercizi, quando comincio qualcosa e semplicemente per la voglia di provare “sbatto” sulla torta qualsiasi cosa mi venga in mente.
Ecco… vedere dei lavori fatti in questo modo mi disturba, disturba quel senso di armonia che, invece, la decorazione con la ghiaccia reale dovrebbe sempre avere.
Ma questa è solo la mia opinione, per quel che vale.
 
 
Tornando al progetto di questa torta, avevo due problemi: la decorazione centrale, per la sua forma, sarebbe stata più adatta a una torta ovale quindi dovevo “armonizzare” il top per adattarlo ad una torta rotonda. Questo mi ha portato a pensare ad una decorazione leggera, di contorno al top, che avrebbe dovuto ripetersi anche sulle pareti. E ho pensato alle ghirlandine floreali a brush embroidery. Subito le ho disegnate e immediatamente ho disegnato anche la decorazione delle pareti. Piano piano il progetto prendeva forma… Ripetere poi il disegno del top anche sul vassoio, utilizzando la tecnica line work, è stato quasi un obbligo, per come sono abituata a pensare. Meno ovvia è stata la decisione di riempire questo disegno con la decorazione a cornelli. La decorazione a cornelli non mi piace moltissimo anche perché spesso viene utilizzata per “coprire” errori, sbavature, o anche semplicemente difetti nelle coperture in pasta di zucchero. Nel mio caso dovevo creare quello “stacco”, quella variazione che mi serviva per evidenziare il richiamo tra top e vassoio.
 
 
 
Quindi ho realizzato le ghirlandine di contorno e una piccola decorazione per riempire il vuoto che ancora rimaneva.
Il nastro nero che ho utilizzato per il contorno del vassoio ha dato quel “tocco in più” che serviva. Questo per indicare che anche un piccolo particolare come un semplice nastro, che c’entra molto poco con la decorazione di una torta può, invece, fare la differenza.
Beh… eccola a voi. Vi lascio come sempre qualche immagine.
 
 
 
 
 
 
 
 
A presto,
 
 

martedì 12 febbraio 2013

La mia estate senza fine...


Nelle profondità dell'inverno, ho infine scoperto che dentro di me vive un'estate senza fine. (A.Camus)



Può una frase di un grande scrittore essere l'ispirazione per una torta?
Per me evidentemente sì...
Ricordo che la trovai, non molto tempo fa, girando nel web. Appena letta la sentii subito mia, esattamente nella traduzione che ho citata (le traduzioni sono discordanti: alcuni traducono letteralmente "invincibile estate", altri come ho riportato sopra) ma per me, questa "estate senza fine", è qualcosa che avverto nel profondo del cuore. E non so nemmeno perché...
Ovviamente ho dato anche una mia interpretazione a questa stessa frase... è diventata più una primavera, ma ho sempre pensato esattamente a questo: volevo realizzare qualcosa che riproducesse materialmente la mia consapevolezza di ora... quasi una felicità intima... profonda.
Avvertirla in pieno inverno poi, realizzare questa torta anche mentre la neve cadeva copiosa sugli alberi  e sulle strade davanti alla mia finestra, mi ha fatto avvertire la sensazione di un cerchio che si chiude, un cerchio infinito, quell'infinito che si ripete come una costante in tutta la torta.
 
Fin da subito l'idea era proprio quella di riprodurlo. E sono partita proprio da un cerchio, la torta rotonda (ma quando mai le mie sono di forma diversa? :D ) ma non era ancora sufficiente.
 
Proprio recentemente mi è capitato di conoscere una persona, io lo chiamo il mio amico americano, Tony: nella foto del suo profilo su fb, sta realizzando un collar a run out. Appena visto quel disegno ho capito che si adattava perfettamente all'idea che volevo mettere in pratica.
Con una buona dose di coraggio quindi, ho chiesto se poteva inviarmi quel disegno e Tony subito ha acconsentito.
Questo disegno, nella mia mente, rappresentava il simbolo matematico dell'infinito (∞) ripetuto in un cerchio... quindi perfetto.
Di fatto, il disegno speditomi da Tony non è altro che la riproduzione di un collar di Nirvana, un grande Royal Icer del passato, di cui ho parlato quando raccontai la storia della ghiaccia reale in un post di qualche tempo fa...
 
Piano piano l'idea nasceva, si sviluppava... e quindi la torta prendeva forma. Subito ho realizzato le decorazioni a run-out, fatte tutte separatamente. Parlando di primavera/estate tutto doveva essere ricoperto di fiori, quindi le decorazioni floreali a pressure piping. Ho poi attaccato il grande anello alla base della torta e l'ho decorato, quindi ho attaccato la torta. 
Il topper, la decorazione all'interno del cerchio sospeso, è quella che da qualche tempo considero la mia "firma" sulle torte: il cuore, il mio, a run-out con all'interno la margherita a pressure piping (che per me rappresenta Eddie Spence), circondato e sostenuto da piccole ghirlandine di fiori e foglie che riproducono ancora una volta il simbolo matematico dell'infinito.
Subito dopo ho realizzato tante roselline e fiorellini. Le roselline le volevo piccolissime: non ho usato il classico beccuccio per i fiori, ma un beccuccio per realizzare in nastri in ghiaccia che avevo già provato qualche tempo fa quando scrissi il post sulle rose.
Ne sono risultate rose piccolissime. Calibrando poi la pressione sul conetto, si riesce a renderle davvero minuscole.
Una volta asciutte le ho colorate con i coloranti in polvere, cercando di mantenermi su tonalità delicate.
 
Dopo aver montato sul top della torta l'anello, le margherite di sostegno, ho attaccato il cerchio con la decorazione centrale. Quindi i pizzi che riflettono il disegno delle margherite.
Ho attaccato le roselline, i fiorellini preparati in precedenza, e le foglie.
Sperando, ovviamente, di aver ben valutato il peso di tutte le decorazioni... perché non ero così sicura che le sole margherite di sostegno avrebbero retto...
 
E' stata poi la volta della decorazione ad extension work. Anche questa volta sono senza il ponte di sostegno, e ho voluto usare il mio amato beccuccio n.00 che non avevo utilizzato a Natale.
 
Il disegno dell'infinito è riprodotto anche sulle pareti della torta. Gli extension seguono il disegno della curva inferiore.
Poi, beh... ho voluto rischiare, quindi ho attaccato le roselline anche sugli extension sospesi...
Le scariche di adrenalina di sono ripetute, esattamente come quando feci il gazebo... e avrei dovuto fermarmi lì.
Purtroppo non ero soddisfatta del risultato: avevo la netta sensazione che "mancasse qualcosa": volevo realizzare delle farfalle, anche queste rappresentato l'estate, per me.
 
E così è stato. Piccole farfalle a brush embroidey, in modo che fossero leggerissime, spolverate di colorante perlato e rosa brillante.
E ho voluto rischiare ulteriormente: ne ho attaccate alcune direttamente sui fili di ghiaccia. Ho rischiato l'infarto quando, appoggiando una farfallina, ho visto quei sottilissimi fili flettere pericolosamente... però, alla fine, hanno retto.
 
Ho gioito di ogni momento, realizzando questa torta. Come sempre al termine di un lavoro, non sono affatto certa che mi piaccia e non sono certa che mi piacerà in futuro. So però che dopo aver attaccato le farfalle, ho capito che era finita. Non doveva accogliere nulla di più ma nemmeno nulla di meno.
Come sempre lascio a voi giudicare il risultato.
 
Ho dedicato questa torta a mia figlia Serena, che l'ha voluta fortemente non appena mi ha visto cominciarla e spiegarle quello che avevo in mente.
Quindi questa è per te, Serena, amore mio...
























Alla fine ho anche realizzato un video con le immagine scattate, è una canzone che piace tanto a Serena ma anche a me. L'ho ascoltata spesso mentre realizzavo questa torta...

Eccolo:

http://youtu.be/GFRe3dboGr4

A presto,

Donatella